Il Sole 24 Ore – 24/12/2018
Ma le operazioni circolari sono “vere” ipotesi di elusione
Costituisce abuso del diritto il conferimento di partecipazioni con il criterio della “neutralità indotta” (articolo 177, comma 2, del Tuir), seguito dalla scissione della conferitaria, con beneficiarie delle società riconducibili agli stessi soggetti conferenti. Questo è quanto stabilito dalla risposta delle Entrate all’interpello 30/2018. È una delle poche ipotesi in cui è ravvisabile l’abuso, in quanto, a ben vedere, si tratta di un’operazione “circolare”. La sequenza delle operazioni poste in essere porta sostanzialmente alla stessa situazione di partenza, fruendo, nella sequenza delle operazioni, di un vantaggio fiscale che non può che risultare indebito. Qui sì che calza perfettamente il principio che l’abuso del diritto si realizza in caso di operazioni senza sostanza economica che realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti. Definizione che riguarda fondamentalmente le operazioni cosiddette circolari: cioè sequenze di operazioni i cui effetti sono destinati ad elidersi di modo da lasciare immutato l’assetto originario. Un altro caso si ebbe con la risoluzione 99/E/2017 in tema di assegnazione agevolata dei beni. Tornando all’interpello 30/2018, l’articolo 177 del Tuir consente la determinazione del valore di realizzo delle partecipazioni oggetto di conferimento in funzione dell’aumento del patrimonio netto contabile della società conferitaria, a condizione che i conferimenti eseguiti comportino l’acquisizione del controllo da parte della conferitaria: situazione che risultava elusa nel caso di specie (di diverso avviso invece Assonime).
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Maurizio Nadalutti
— Stefano Zanardi